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Crauti, patate e cotechino GUSTI-AMO LA VAL D'ASTICO |
Un altro piatto con origini antiche che mia mamma cucina spesso sono i crauti. Qui la tradizione veneta e quella trentina si incontrano. I crauti, ovvero i cavoli cappucci tagliati finemente con quella che in dialetto si chiama la scaiarola e successivamente fatti fermentare, sono un contorno tipico della cucina tedesca. PREPARAZIONE Si possono trovare anche nei supermercati e in genere basta cuocerli così come sono, al limite sciacquandoli un po’ sotto l’acqua se non si ama la loro eccessiva acidità, ma una volta era tradizione di ogni famiglia metterli sotto sale, pepe e aromi per circa due mesi in cantina. Quando erano pronti si preparavano insieme al cotechino, un insaccato di maiale, sale e spezie e anche in questo caso era tradizione che ogni famiglia ne producesse, dato che quasi tutti possedevano il maiale. Oggi il cotechino si trova in macelleria: richiede tempi lunghi di cottura in acqua a fuoco lento ed è necessario forare con la forchetta in più punti la buccia per permettere la fuoriuscita del grasso. La tradizione trentina prevede che cotechino e crauti vengano accompagnati da patate lessate con la buccia. Invece la tradizione veneta li accompagna spesso alla polenta. Mia mamma racconta che per la nonna era quasi una bestemmia sentire associare i crauti alla polenta: per lei sempre e solo patate lesse! |
INGREDIENTI - Crauti - Cotechino o se si preferisce salsiccia - Patate |